Quando ci si sveglia la mattina e si pensa che la giornata abbia in sé il sole, il calore e la luce di maggio.
Repentinamente, questa sensazione, viene chiusa dentro ad un cassetto e tutto assume toni grigi e autunnali.
Quando ci si sveglia la mattina e si pensa che la giornata abbia in sé il sole, il calore e la luce di maggio.
Repentinamente, questa sensazione, viene chiusa dentro ad un cassetto e tutto assume toni grigi e autunnali.
Tocchi.
Su tasti bianchi e tasti neri.
Kent Haruf, così, ci fa assaporare la vita,
nelle sue immense sfumature.
Oggi sono in negozio, mi salutano dalla vetrina madre e figlia.
Ci conosciamo da anni, da quando ho messo piede in questa città e lavoro in un piccolo bar di profumi in centro.
Unite, le due, da un amore per il make up e le essenze.
Zoe, aveva 11 anni quando l’ho incontrata. Due anni dopo il primo dialogo, mi si è palesata con lunghi capelli verdi e un racconto con occhi a stelle su Londra, su ciò che quella città rappresenta per lei e la sua crescita.
Sono stanca. Stanca delle finte telefonate.
Stanca che la gente non inizi a guardarsi dentro e a migliorare.
Stanca che nel 2016, siamo ancora qui a fare giochi di potere psicologico.
Avere il diritto alla vita, vissuta nel miglior modo possibile, smettendo di essere piolo di una scala più grande di te.
Quando due scrittrici ci parlano di donne. Quando una lettrice si trova a dover prendere coscienza delle letture appena concluse .
Due visioni. Del mondo. Opposte.
Due tempi, dislocati sulla tavola del dio Crono, differenti.
Il mio istinto le ha avvicinate. Non sapevo ancora cosa contenessero quelle pagine.
La mia anima è passata dalla timida e formale storia d’amore anni ’50, all’amichevole condivisione di una passione per le parole e lo champagne.
Due quadri, che hanno fatto vibrare dentro di me occhi di donne, che sentono, vedono, si nutrono di bellezza. Dov’è il confine tra noi ?
Chi mi conosce bene, sa che dentro le mie vene, oltre ai fantastici anni ’20, scorre l’impeto del calore spagnolo.
Più di qualsiasi luogo visitato sino ad ora, Barcellona, mi fa gravitare, mi attracca al suolo con forza e appartenenza. Lì lo spirito bohemien per me esiste ancora, lì riesco a tenere viva la mia “me” nella sua interezza, lì sento di essere nel baricentro.
E’ una sensazione forte, ancestrale, inspiegabile. Sapere di essere parte di un paesaggio, fatto di umanità, alberi, bicchieri di vino, vita.
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“Non mi sono mai sentito così profondamente distaccato da me e così presente nel mondo nello stesso momento”
Albert Camus
Sono giorni che mi arrovello.
Sono giorni che il destino in un modo o in un altro mi porta a pensare alle storie.
Ho aperto questo spazio per poterle raccogliere.
Cosa significa ? Cosa vale per me un racconto ?
Se guardo la mia vita, le mie passioni, hanno come comune denominatore le storie.
Come le ho accolte ? Come hanno iniziato a fare parte di me ?Continua a leggere…